Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia.
Il 29 giugno 2014 è stato consegnato alla comunità cristiana nazionale il testo Incontriamo Gesù, redatto dalla Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi e sancito dal voto della 66ma Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana (Roma, 19-22 maggio 2014). Un documento “condiviso”, in quanto nella sua stesura confluiscono i contributi di tutte le Conferenze Episcopali Regionali Italiane, e che nel suo lungo percorso di redazione ha conosciuto diverse ed importanti svolte, non ultima la novità del pontificato di Papa Francesco e soprattutto la linea pastorale tracciata dall’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium. È bene precisare che Incontriamo Gesù non è un documento che muta radicalmente la catechesi e non ha la pretesa di colmare vuoti, inadempienze e fatiche progettuali e pastorali che facilmente si sperimentano nella catechesi. È sicuramente un documento che, inserendosi nel cammino tracciato dal Rinnovamento della Catechesi e alla luce della significativa stagione di sperimentazione che ha coinvolto le diocesi italiane da quindici anni a questa parte relativamente all’Iniziazione Cristiana, intende richiamare la Chiesa al compito missionario che le è stato affidato dal Signore e che ne qualifica la sua presenza nel mondo, attivando una sensibilità, un dinamismo e una nuova progettualità.
L’anima, l’ispirazione e la prospettiva del documento sono tutti nel titolo: Incontriamo Gesù. Forse, parlando di annuncio e di catechesi ci saremo aspettati Annunciamo Gesù, Comunichiamo Gesù o qualcosa di simile. Con questa scelta la Chiesa italiana si è voluta mettere in gioco: non annuncerà Gesù e non potrà comunicare la vita buona e nuova del Vangelo, se non incontrerà di nuovo Gesù e se non tornerà, come vero discepolo, ad ascoltare nuovamente il primo annuncio della Pasqua; se non assumerà, lei per prima, in tutte le sue espressioni la “dimensione domenicale” (IG, 98), quella della Pasqua, della salvezza, del perdono, della gioia e della testimonianza. Il verbo declinato alla seconda persona plurale, Incontriamo, disegna il volto della catechesi per i prossimi anni: non l’ iniziativa sporadica di qualcuno, non l’attività consegnata alla libera volontà del singolo parroco, del catechista, del movimento o dell’associazione. Piuttosto la scelta condivisa e il rinnovato impegno di tutta la comunità cristiana: “Non è pensabile una buona catechesi senza la partecipazione di tutta la comunità” (RdC, 200). Cioè, tutto l’agire pastorale della Chiesa, oggi più che mai, se vissuto nella comunione e nella fraternità, forma, educa ed accompagna. L’accesso popolare alla fede, ancora così caratteristico e visibile anche nella nostra Diocesi, non può costituire l’alibi per una stanca ripetizione, per assecondare l’abitudine, dando per scontata la trasmissione della fede alle nuove generazioni. Oggi più che mai alla comunità cristiana è chiesto di rinnovare le forme con cui i credenti sono chiamati a stare nel mondo, portando il primo e nuovo annuncio della Pasqua di Cristo. Per questo gli Orientamenti costituiscono per la nostra comunità cristiana, in tutte le sue espressioni, il punto di riferimento nell’accompagnare il cammino di rinnovamento nell’annuncio, nell’evangelizzazione e nella catechesi. La rubrica, curata dall’Ufficio Catechistico Diocesano, a partire da questo numero, ci permetterà di declinare, anche per la nostra concreta pastorale, la novità e le indicazioni di Incontriamo Gesù.
Emanuele Mameli